È il mese di ottobre 2018 quando per la prima volta Francesco mette piede nella nostra sede di AVEHIL. Francesco ha 13 anni ed è quello che in maniera simpatica potremmo definire un “ranocchietto”, nel senso che è un piccolo e gracile kartista che si appresta al suo primo test sul nostro simulatore.
Se l’aspetto non quello di un leone, anche a livello caratteriale, devo dire, sembra piuttosto insicuro. Però mi dicono: “Provalo, va forte in kart!”. E io lo provo.
Ma c’è un piccolo problema da superare: quando entra nell’abitacolo della monoposto di Sala 1, praticamente “scompare”: è troppo piccolo. Lavorando sul fitting del sedile riusciamo a farlo “riemergere” e il test ha inizio.
Il risultato, se devo essere sincero, è esattamente quello che mi aspettavo: pessimo, guida da kartista! Quindi non ci siamo con la tecnica di pilotaggio e manca molta potenza muscolare. Spinge al massimo 35 kg di forza sul pedale quando in realtà ne servirebbero almeno 90 kg. Lui comunque ci prova, suda come un pazzo per 3 sessioni al simulatore e poi…
Si vola a Barcellona, per il primo test in monoposto. E siamo a dicembre 2018. In programma ci sono 5 giorni di prove con una F4 del team ADM.
Spieghiamo a Francesco che si trova sostanzialmente in un’arena di piloti con il coltello tra i denti e che dovrà guardare molto bene gli specchietti retrovisori!
Francesco ascolta le mie indicazioni relative alle traiettorie, fa un giro di pista su un’auto stradale al mio fianco e poi è già nella sua F4 pronto a uscire dai box. Superato il primo ostacolo chiamato “stacco frizione”, finalmente esce dai box e si lancia in pista. Tempo due giri e viene viene sventolata bandiera rossa. Francesco ha fatto un fuori pista. A voler essere precisi bisogna dire che saranno numerose le bandiere rosse che causeremo quel giorno.L’ultima bandiera rossa è quella che chiude il test: Francesco si gira all’ultima chicane e inizia a strillare alla radio. Basta!
Nei giorni successivi Francesco migliora costantemente e al 5° giorno di prove arriviamo a 1”7-1”8 dai migliori. Neanche poi così male.
Si torna in Italia e da quel momento parte il programma di preparazione che consiste in test in pista con il team ADM e il programma Driver R&D di AVEHIL. In sala (simulatore /laboratorio) lavoriamo con intense sessioni di allenamento mirate all’insegnamento delle corrette tecniche di guida e di comprensione del veicolo oltre che dell’acquisizione dati, monitorando e misurando la crescita del pilota. L’alternanza con i test in pista ci mostra con precisione le aree di miglioramento di Francesco e in funzione di come queste evolvono, adattiamo il programma di test al simulatore incrementando difficoltà e sforzi richiesti a ogni sessione, tanto che alla fine di ogni sessione Francesco è sempre fradicio di sudore… Ma non molla. L’ R&D prosegue per tutto il 2019 e arriviamo all’autunno di quell’anno.
Se fino ad agosto 2019, Francesco era fondamentalmente un bambino, uno di quelli che se lo sgridi troppo rischi che possa scoppiare a piangere, dall’autunno del 2019, invece, cambia.
I progressi fisici e mentali di certi ragazzini possono essere sconvolgenti.
Il Francesco che mi ritrovo al simulatore a novembre è diverso. Grazie alla sua volontà e alla sua tenacia ha superato tutti gli ostacoli colmando, una ad una, tutte le lacune e in pista comincia ad andare davvero forte! Ha messo – come si suole dire – “insieme i puntini”, dimostrando una disciplina ferrea: è bravo a scuola, si allena in palestra con costanza e grandissimo impegno, ma soprattutto dimostra un’incredibile attitudine a voler continuare a spostare in avanti il suo obiettivo, il proprio limite, senza accontentarsi mai!
A dicembre partecipa al campionato F4 UAE e… “Bang”! Otto vittorie, due secondi posti ed è campione della categoria!
Sono stato il fortunato testimone della potenza della forza di volontà e della efficacia della disciplina, della capacità di programmare a medio/lungo termine. La mia è una posizione di privilegio perché vedere queste trasformazioni è davvero spettacolare e gratificante. Certo, gli strumenti e i mezzi che un pilota usa per arrivare a vincere sono determinanti per il successo ma soprattutto nelle categorie “minori” il pilota fa ancora la differenza! Ve lo assicuro.
Quando la velocità è stata decifrata, quando la guida diventa eleganza e quando la voglia di vincere diventa un ossessione si raggiungono i più alti obbiettivi e si distruggono record!
Com’è oggi Francesco? Molto maturo: decisamente più maturo della media dei ragazzi alla sua età.
Inoltre è un grande osservatore: sente e ricorda tutto. Anche dopo mesi ha memoria del più piccolo dettaglio. Non lo puoi più “prendere in giro” quando si affronta il tema tecnico, perché ormai è un esperto di telemetria, sa leggerla, interpretarla e ne deduce delle analisi proprie.
Ha una grande intelligenza emotiva e una grande sensibilità. Infine è consapevole di andare forte. È entrato in quella fase della carriera in cui il pilota (quelli che vi arrivano, non tutti) capisce, avverte, sa come deve essere l’auto per andare forte e per vincere.
Oggi è consapevole che i primi successi raggiunti sono solo il primo di numerosi scalini da superare per raggiungere l’obiettivo finale, quindi rimane umile e determinato a migliorare ogni volta che sale in macchina.
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